Rotta balcanica, Caritas: troppi rischi per i migranti minori non accompagnati

Resta difficile la situazione umanitaria per i migranti bloccati sulla rotta balcanica. Da Save the children l’allarme per i minori non accompagnati che non sono ospitati nei campi di accoglienza in Bosnia-Erzegovina e sono esposti a rischi per la propria salute e sicurezza. E dal territorio la testimonianza del coordinatore di Caritas italiana in Bosnia, Daniele Bombardi
Nel dramma delle migliaia di migranti e rifugiati bloccati lungo la rotta balcanica c’è quello dei minori non accompagnati e senza protezione che si trovano in Bosnia-Erzegovina e non sono ospitati nei centri di accoglienza. A lanciare l’allarme è Save the children, secondo cui sono 50 gli adolescenti stranieri soli che vivono all’addiaccio, in edifici abbandonati o alloggi di fortuna, esposti a gravi rischi per la salute e la sicurezza. Le stime ufficiali, intanto, parlano di circa 3mila persone che, dopo un lungo viaggio attraverso i Balcani, sono fuori dai campi ufficiali di accoglienza. La rigidità dell’inverno e le strutture fatiscenti in cui riescono a trovare riparo, aggiunti al pericolo del Covid-19, rappresentano un’ulteriore emergenza.
Di situazione difficile per i migranti parla a Vatican News Daniele Bombardi, coordinatore di Caritas italiana in Bosnia: “I campi di accoglienza sono strapieni, e non riescono più ad accogliere nessuno, quindi rimane escluso dall’accoglienza un numero molto significativo di persone e c’è un numero significativo anche di minori non accompagnati che non riescono ad essere accolti nelle strutture. Per noi è un po’ difficile stimare la cifra perché vediamo ragazzi che molto spesso non hanno documenti e non sono registrati e non sappiamo se siano maggiorenni o meno. Ma credo che non sia neanche così importante, perché le condizioni in cui questi ragazzi sono costretti a vivere sono così terribili da creare preoccupazione a prescindere”. Continua la lettura dell’articolo di Elvira Ragosta sul sito di Vatican News