La nostra storia

Era il 1957 …

Una sera dell’ottobre 1957 nello studio del Vicario di San Martino si procedeva alla firma del compromesso di cessionprimapietrage, alla Chiesa Parrocchiale di San Martino, del terreno su cui sarebbe dovuta sorgere la nuova Chiesa Parrocchiale di Santa Rita.

Il 19 ottobre del 1958 l’allora Vescovo di Novara, mons. Gilla Vincenzo Gremigni benediceva la prima pietra della erigenda Chiesa di Santa Rita. E’ una pietra segnata con quattro croci, è fredda materia quella pietra, ma per chi sa vedere al di là delle apparenze, essa ha in sé la forza possente del seme. E’ il simbolo di tante speranze e di meditati propositi.chiesetta1g

Il 25 giugno 1961 si inaugura la prima chiesetta prefabbricata: povera e piccola, come una chiesa in terra di missione, sperduta in mezzo ai prati ed agli orti, è come un piccolo seme dal quale nasceranno messi copiose.

 Nasce la parrocchia
Ecco l’atto con cui viene costituita ufficialmente la Parrocchia dei Santi Gaudenzio e Rita: «In esecuzione del Nostro Decreto in data 1 settembre 1962, con il quale abbiamo stralciato parte del territorio della parrocchia di San Martino in Novara, per unirlo alla parrocchia di Agognate sotto il nuovo titolo di San Gaudenzio e Santa Rita, e in relazione alla carta topografica allegata con il presente atto definiamo i nuovi confini delle due parrocchie interessate. A oriente: la parrocchia di Santa Rita prolunga il suo confine lungo il Cavo del Consorzio irriguo, detto il “Canalino”, fino ad incontrare la ferrovia Torino – quartiereMilano (zona Barabbina). A mezzogiorno: il nuovo confine tra la parrocchia di Santa Rita e quella di S. Martino è segnata dalla ferrovia Torino – Milano fino al sottopassaggio di Via Valsesia e prosegue per la linea mediana di via Biandrate oltre il ponte sul torrente Agogna, raggiungendo il vecchio confine esistente tra le parrocchie di S. Martino e di S. Pietro Mosezzo. A ponente: il confine parte dalla linea mediana di via Biandrate, all’altezza della strada di campagna che, toccando la cascina “Sposina”, si unisce al preesistente confine tra le parrocchie di S. Martino e di Agognate.A mezzanotte: la parrocchia di Santa Rita conserva i suoi vecchi confini che la parrocchia di Agognate aveva con le parrocchie di S. Pietro Mosezzo di Nibbia e di Cesto.
Novara, 1 settembre 1962. Gilla Vincenzo Arcivescovo – Vescovo di Novara».
 Il 18 novembre 1962 la nuova parrocchia viene consegnata al suo primo Parroco, Don Delfino Bovio, per ben 10 anni coadiutore a San Martino. Di fianco alla chiesetta viene montato il capannone – Oratorio di S. Rita. Riverniciato completamente dai giovani, nell’autunno 1963 ospitava, nei suoi 64 metri quadrati, tavolo da ping-pong, calcetto, tavolini, biblioteca, televisore e … una capace stufa fumante oltre, naturalmente, a decine di ragazzi e di ragazze. In precedenza le riunioni parrocchiali si svolgevano nella piccola sacrestia, o in un garage messo a disposizione nelle vicinanze.
 
Le strutture parrocchiali
E’ l’Asilo il primo edificio che sorge in Parrocchia.
inaugurasilogIl 25 dicembre del 1964 i coniugi Beretta manifestano al Vescovo la volontà di costruire, vicino alla futura Chiesa, l’asilo intestato alla memoria del figlio rag. Piero, morto dopo lunga malattia all’età di 37 anni. A maggio del 1965 iniziano i lavori di costruzione della scuola materna: la scuola sarà inaugurata il 19 settembre 1966.lavori6g
 Ad ottobre dello stesso anno iniziano i lavori di costruzione della Chiesa.
 Il progetto  è stato ideato dall’architetto Diego Boca che ha saputo legare in un unico complesso parecchi elementi eterogenei: una scuola materna, la Chiesa, un importante settore per le associazioni parrocchiali, l’abitazione del Parroco e dell’altro personale religioso, uno spazio attrezzato per sport e svago. Il tutto su un terreno non scarso, ma neppure abbondante.
chiesa1gL’inaugurazione è la sera del 18 maggio 1968.
Il 17 maggio 1986 viene collocato l’organo Krengli.  Si deve, invece, al pittore Biagio Stangalino la realizzazione dei dipinti sulle vetrate della chiesa, realizzate tra il 1989 e il 1990. La vetrata collocata dietro l’altare e l’organo, riporta corganogome in un album fotografico a fisarmonica (così si presenta il formato architettonico in quel punto) le grandi scene del libro sacro dell’Apocalisse, descritte dall’apostolo San Giovanni. Seguono gli otto pannelli sulla fiancata. Infine, sulla facciata, la Trasfigurazione di Gesù  sul monte Tabor e l’incoronazione di Maria, regina degli Angeli e dei Santi.
Nei primi anni di vita della parrocchia, un vecchio capannone, accanto al prefabbricato della prima chiesetta, accoglieva la prima comunità dei ragazzi e dei giabsideovani. In seguito, dopo la costruzione dell’Asilo, i ragazzi ed i giovani (soprattutto in inverno) potevano usufruire solo di locali posti nei seminterrati e gli adulti si ritrovavano solo in momenti di riunioni. Maturò, perciò, l’idea di un Centro Comunitario che unisse sia la necessità di dare vita ad un corpo organico, in cui i giovani e gli adulti trovassero occasione per esprimersi nelle varie iniziative durante l’anno. In quasi due anni a progettarlo ed a preparare i locali e nello stesso tempo a dare un organico ed a creare una assemblea di soci, di base, perché man mano entrasse nella sua pienezza di vitalità e diventasse cuore propulsore si giunse all’apertura il 26 giugno 1980.