Un cuore povero per Natale: gli auguri della Conferenza episcopale italiana

Buon Natale… povero. Proprio così! Auguro a voi, e a me stesso, proprio un Natale povero. Non perché desidero che abbiate il conto corrente in rosso o la tavola sguarnita. Anzi… Spero che la mensa della vostra casa sia abbondante e curata, e che la vostra tavola sia affollata di persone che vi vogliono bene e a cui ne volete. E spero che abbiate una tale serenità economica da poter tendere la mano a tanti altri fratelli nel bisogno. Ma non basterà questo a rendere felice il nostro Natale. Così come non basterà alle nostre comunità parrocchiali e diocesane il ritrovarci nel modo più solenne, attorno al presepe più bello e artistico, con i canti più curati e persino con i volontari della Caritas più solerti e attenti ai più poveri. Tutto questo servirà e sarà necessario. Ma non basterà questo a rendere felice il nostro Natale. Una cosa, una sola, può fare davvero la differenza, ed è questa che mi auguro e vi auguro: un cuore povero. Un cuore che non pensi di avere già tutto quello che occorre, ma che sia affamato di salvezza e assetato di giustizia. Un cuore come quello dei pastori, che a differenza di quanti non avevano trovato posto nella loro locanda, si misero in cammino nella notte e incontrarono gli angeli. Un cuore come quello dei Magi, che seppero staccarsi dalle loro comodità e dai loro studi per seguire la stella, e al vederla provarono una grandissima gioia. Un cuore come quello di Maria. A lei affido ciascuno di voi e le vostre famiglie, e tutte le comunità del nostro Paese. Buon Natale povero! L’infinita misericordia del Dio che si fa Bambino sia la nostra unica, vera, ricchezza.

Vi benedico e prego per ciascuno di voi.

+ Stefano Mons. Russo,

Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana