Avvisi dal 1° all’8 novembre 2020

Miei cari,

stiamo rivivendo una situazione di angoscia che credevamo superata. Vorrei di nuovo farmi prossimo  a  ciascuno di voi, entrando discretamente nelle vostre case con parole rassicuranti per esprimervi la mia vicinanza, ma soprattutto per portarvi la parola del Signore che, risorto, saluta, la stessa sera di Pasqua, i suoi apostoli con la parola rincuorante della Pace, Shalom, e li invita a non avere paura. Aggiungo a questo, un testo del vescovo Derio Olivero di Saluzzo, che ha avuto il Covid nella scorsa primavera, uscendone provato ma rinforzato. Mi ha molto colpito ma anche incoraggiato. Lo condivido con voi (i grassetti sono miei).

Egli scrive così: «Stiamo vivendo giorni difficili. Giorni così simili a quelli d’inizio marzo. Forse allora eravamo più ingenui. Non conoscevamo ancora la gravità del virus. Oggi non è più così. Purtroppo ‘sappiamo’. Rientriamo nella pandemia avendo ancora negli occhi e nella carne le immagini di quei mesi. Ora sappiamo. E siamo stanchi per tutto ciò che abbiamo vissuto. Stanchi e un po’ delusi: speravamo non dovesse più succedere. Ecco: siamo consapevoli, stanchi, delusi, impauriti. E anche un po’ arrabbiati. Questi sentimenti vedo crescere attorno a me. E mi chiedo: che cosa posso fare come vescovo, che cosa possiamo fare come Chiesa? Credo dobbiamo soprattutto mantenere accesa la fiducia. Dobbiamo aiutarci nel guardare avanti con fiducia. Proprio come dice una bella espressione: “Io sono ciò che guardo, non ciò che mi sta alle spalle”. È verissimo: siamo vivi fino a quando riusciamo a guardare avanti, siamo attivi e propositivi fino a quando riusciamo a credere nel futuro, fino a quando riusciamo ad aver voglia di cercare un sentiero da percorrere, anche in mezzo alle difficoltà. Una definizione che cito spesso dice: “Io sono ciò che sarò”. Ciascuno di noi è un fascio di possibilità, un’apertura vivente sul domani. Ciascuno di noi è libero, cioè capace di “venir fuori”. La libertà è la nostra vocazione. Siamo fatti per non essere sottomessi da nulla, per non essere ridotti a schiavi. Neppure dalla pandemia. Nulla può rubarci la capacità di “cercare ancora”. Nulla potrà mai farci dire: “Non c’è più nulla da fare”. Anche allora, piegati e stanchi, potremo ancora dire: “Sicuramente da qualche parte c’è una via d’uscita”. Ecco la bellezza dell’essere liberi. La libertà non è sinonimo di autonomia, bensì di possibilità, di ricerca, di fiducia. La libertà non è sinonimo di magia, di faciloneria spontaneistica, bensì di tenace tentativo di tenere aperto l’orizzonte. A tale proposito deve venir fuori il ruolo della religione. Essa non è “oppio dei popoli”, né “rivoluzione armata”, né “cooperativa sociale”. È il tentativo umile e appassionato di mantener viva la fiducia degli uomini e delle donne. Il cristianesimo, a cui appartengo, è l’aiuto a vedere sempre una “buona notizia” anche nella notte più buia. È l’aiuto a vincere il dubbio sulla vita ritenendola troppo in fretta ambigua e ingiusta. Il cristianesimo mi aiuta a vedere l’affidabilità del Padre anche nei momenti di inaffidabilità della vita. Sostenuto da un Padre affidabile non smetto di cercare un sentiero percorribile, anche in mezzo alla tempesta. E mi impegno a “contagiare” gli altri con il virus della fiducia. Ecco cosa deve essere oggi la Chiesa: una “rete di complici nella fiducia”, una rete di complici che si aiutano a mantenere alta la fiducia per riuscire a contagiare gli altri con le parole, i gesti, il sorriso, la vicinanza. Noi crediamo che ci sia una strada anche nella notte. In questi giorni nei cimiteri lo diremo anche di fronte alla notte della morte.  Per crederlo in ogni altra notte della vita. + Derio Olivero».

Coraggio!

Andiamo avanti!

Stiamo uniti!

Non perdiamo la fede-fiducia!

padre Marco

I. Incontri tutti svolti in piena conformità con i protocolli sanitari come da indicazioni della diocesi SALVO DISPOSIZIONI DIVERSE DELLA CEI E DEL GOVERNO.

mercoledì 4 ottobre ore 10,30: Incontro mensile caritas-cda

giovedì 29 ottobre ore 21: Corale parrocchiale in cappellina

sabato 7 novembre ore 10-11,15: catechismo II media

sabato 7 novembre ore 10,30-11,45: catechismo V elementare

II. Celebrazioni tutte svolte in piena conformità con i protocolli sanitari come da indicazioni della diocesi SALVO DISPOSIZIONI DIVERSE DELLA CEI E DEL GOVERNO.

domenica 1° novembre, Solennità di Ognissanti: messe all’orario festivo. Da mezzogiorno di oggi e per tutto il mese si applicano le indulgenze per i defunti: perciò visitiamo i cimiteri durante tutto il mese e non nel solo giorno di oggi per evitare assembramenti. Che cosa significano le indulgenze e come si applicano leggi qui

lunedì 2 novembre, Commemorazione di tutti i fedeli defunti: quest’anno sono previste due celebrazioni eucaristiche alle ore 10, per chi è a casa, e alle ore 21 per chi lavora.

mercoledì 4 novembre san Carlo Borromeo: ore 18,30 Santa Messa

venerdì 6 novembre I venerdì del mese:  ore 18,00 Adorazione Eucaristica

domenica 8 novembre: ore 12 Santo Battesimo di Escuriale Leonardo

III. Ceroni benedetti

Come gli scorsi anni sono a disposizioni i ceroni benedetti per le famiglie da portare ai cimiteri, ricordando in particolare modo tutti coloro che sono morti a causa della pandemia.