Celebrare il lavoro

Celebrare la giornata del lavoro significa poter respirare nell’oggi con un polmone nel passato e uno nel futuro. Nel pensiero dei padri costituenti il lavoro è paragonabile all’esodo: è promesso. Esso viene plasmato e si forma in un processo sociale e antropologico dinamico, mai statico. Per questo, nella Costituzione, il termine più ricorrente, dopo «legge», è «lavoro» (o «lavoratori»). Il significato di lavoro – non riducibile all’occupazione e alla retribuzione – è come una bussola, pensato per orientare il cammino di una società in marcia, chiamata ad attraversare stagioni differenti e nuove sfide. Per esempio, nel tempo dei robot, quale nuovo significato assumerà il lavoro? Quali dovranno essere, a partire dal dettato costituzionale, i (nuovi) diritti e doveri del lavoratore? E ancora: come sconfiggere la disoccupazione e quale formazione garantire ai giovani per prepararli al futuro? Continua la lettura dell’editoriale di Ciro Cafiero e Francesco Occhetta sul sito di Comunità di Connessioni