Il Papa: non possiamo fingerci sani in un mondo malato

Il disastro ambientale in Siberia piomba come un emblematico macigno di ghiaccio sulla Giornata mondiale dell’ambiente e rende se possibile più potenti le parole di Francesco. Il tono del messaggio che invia al presidente colombiano è di urgenza, condensa la preoccupazione di uno sguardo che non si rassegna e chiama a raccolta. Quelle “inflitte alla nostra madre terra – scrive Francesco – sono ferite che sanguinano anche in noi. La cura degli ecosistemi ha bisogno di uno sguardo al futuro, che non rimanga solo nell’immediato, alla ricerca di un guadagno facile e veloce; uno sguardo carico di vita e che cerchi la conservazione a beneficio di tutti”. Le tre pagine della lettera, indirizzata al presidente colombiano Duque Márquez, nascono direttamente dal magistero del Papa su questo tema, a pochi giorni dall’annuncio di un Anno speciale dedicato alla Laudato si’, pubblicata cinque anni fa ma attuale come non mai. “La tutela dell’ambiente e il rispetto della “biodiversità” del pianeta sono temi che ci riguardano tutti. Non possiamo fingere di essere sani in un mondo che è malato”, insiste Francesco, voce che sprona all’assunzione di responsabilità. “Non possiamo – dice – rimanere muti di fronte al clamore quando vediamo i costi molto elevati della distruzione e dello sfruttamento dell’ecosistema. Non è il momento di continuare a guardare dall’altra parte, indifferenti ai segni di un pianeta che viene saccheggiato e violato dall’avidità del profitto e in nome – più volte – del progresso”. Continua la lettura sul sito di Vatican News