“Presepiamoci”: il tempo di Avvento centrato sul presepe nell’ottavo centenario dalla sua prima rappresentazione

Quest’anno si è pensato di collegare il tempo dell’Avvento con la nascita del presepe. Infatti, ricorre l’ottavo centenario dall’anno in cui nella mente di San Francesco d’Assisi ebbe origine la Sacra Rapppresentazione, da lui allestita per la prima volta a Greccio nel 1223.

Ottocento anni, dunque, da quel Natale in cui è presente nelle nostre chiese e nelle nostre case  un «mirabile segno che suscita sempre stupore e meraviglia». Così lo definì papa Francesco nella lettera apostolica Admirabile signum sul significato e valore del presepe, firmata nel 2019 durante la sua visita a Greccio. Il Santo Padre scriveva nell’Admirabile signum: «Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Mentre contempliamo la scena del Natale siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo».

Proprio a memoria di questo evento vivremo domenica per domenica secondo lo slogan “Presepiamoci”, un titolo che, sulla scia dei neologismi coniati in questi anni da papa Francesco, indica la possibilità di “diventare noi stessi presepio” cioè essere uomini e donne capaci di scorgere la nascita e la presenza del Bambino in ogni relazione quotidiana. La parola che farà da sfondo a tutta la riflessione è “vedere”. Nella Messa del giorno di Natale si legge, infatti, il prologo del Vangelo di Giovanni dov’è scritto che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Dio si è fatto vedere inviando suo Figlio che prende carne umana. L’itinerario segue le 4 domeniche di Avvento e poi Natale ed Epifania: a ciascuna è stato associato un personaggio del presepe le cui caratteristiche hanno suggerito una “parola chiave” che le comprende.  I personaggi scelti, tra i quali alcuni “invisibili”, ci aiuteranno a destarci; a cercare Dio e trovarlo negli invisibili che abitano la nostra quotidianità; a meravigliarci e stupirci di fronte all’inatteso; a guardare sempre in basso la realtà che ci circonda, ma senza dimenticare di guardare in alto per adorare Colui chi ci ha donato la vita. Infine, il primo giorno della novena di Natale, sabato 16 dicembre, vivremo un mini presepe vivente con l’aiuto dei catechisti e delle catechiste, rivolto a tutti i ragazzi del catechismo, alle loro famiglie e all’intera comunità.