Il Tempo di Quaresima nell’anno liturgico A: la riscoperta degli impegni del Battesimo

In questo anno liturgico (definito anno A), siamo chiamati a vivere la realtà della nostra iniziazione cristiana, riscoprendola. Le cinque Domeniche ripropongono la tematica che nella tradizione antica costituiva il quadro di riferimento dell’ultima fase del catecumenato. I vangeli che si alterneranno saranno quelli secondo Matteo, le prime due domeniche, e secondo Giovanni, le ultime tre.

La nascita della Quaresima

Il tempo di quaresima nasce e si formalizza attorno al IV secolo. È quindi una delle sezioni più antiche dell’anno liturgico e si origina precisamente come periodo di preparazione immediata alla festa di Pasqua per una categoria ben identificata di fedeli: i catecumeni.
Ma questo secolo è quello in cui il Cristianesimo diventa anche religione ufficiale dell’Impero romano. In questo cambiamento politico sorge un problema per la Chiesa: verificare la conversione di chi da pagano si faceva cristiano in un’epoca in cui, cessate le persecuzioni, era semplice diventare cristiani. Emerge un problema molto acuto di discernere sulla verità di queste conversioni, che al 90% riguardavano persone adulte che chiedevano di entrare nella Chiesa attraverso il Battesimo. Battesimo che veniva conferito, secondo la tradizione antica, dal Vescovo solo una volta l’anno: nella Veglia pasquale. Si comprende allora perché questo periodo previo alla Pasqua sia diventato il tempo di verifica delle conversioni e di immediata preparazione ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione, prima Eucaristia. La quaresima dunque nasce nella sua natura più profonda come momento di conversione non generica ma specifica: dal paganesimo al cristianesimo.

L’impostazione battesimale ieri e oggi
Un’impostazione battesimale di questo genere ha ancora senso oggi? La risposta che ci sentiamo di dare è anzitutto che essa avrà sempre più senso nella condizione socio-religiosa alla quale andiamo incontro. Ormai non è più strano trovare persone adulte che ricevono il Battesimo nella notte di Pasqua, anche nelle nostre parrocchie, anche tra i figli delle famiglie italiane. La prospettiva di una quaresima battesimale propone in fondo una riappropriazione con la maturità della nostra età adulta di un dono di grazia che abbiamo ricevuto quando altri hanno scelto per noi la via di Gesù Cristo: se il giorno del nostro Battesimo i nostri genitori, i nostri padrini e madrine, hanno detto per noi “rinuncio” e “credo” oggi siamo chiamati noi a dire “rinuncio” e “credo” e a ripeterlo quotidianamente nelle scelte della nostra vita; se altri al posto nostro hanno ricevuto la luce il giorno del nostro Battesimo per noi, oggi quella luce, quasi in una specie di staffetta, la riceviamo noi; così pure la lotta al peccato per mantenere candida la veste; si usa l’immagine della veste, immacolata, pura, intatta come la vita rigenerata nel Battesimo.