Card. Zuppi: una nuova stagione. La relazione incrudita del Consiglio permanente della Cei
Pubblichiamo il testo dell’Introduzione del Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ai lavori della sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente, che si svolge a Roma dal 23 al 25 gennaio.
Cari amici,
vorrei avviare la mia introduzione ai lavori di questo Consiglio Episcopale Permanente con una scena biblica. La traggo dal libro degli Atti degli Apostoli. Si tratta dell’inizio della predicazione di Paolo a Corinto (At 18,1-11), la comunità che portava l’Apostolo fino alle lacrime, attraversata da divisioni e personalismi, in una città incontro di culture diverse con le quali si misurava la piccola comunità. L’Apostolo incontra accoglienza, come quella presso la casa di Aquila e Priscilla (At 18,2-3), ma anche una forte opposizione (At 18,6). Possiamo immaginare i suoi dubbi. Come annunciare il Vangelo del Risorto a gente diffidente, catturata dal presente e con una comunità divisa? Quale sicurezza? Cosa fare con la creta delle mediocrità e della limitatezza umane? Durante questo travaglio Paolo viene raggiunto di notte da una rivelazione divina: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso» (At 18,9-10). Anche per noi c’è un popolo numeroso nelle nostre città, molto più di quanto misuriamo con categorie spesso vecchie, giudicando con indicatori ormai superati che non ci fanno accorgere di tanti segni importanti. Lo percepiamo dall’attenzione verso la Chiesa e i suoi ministri. Lo vediamo in alcuni momenti particolari della vita delle persone e della società. Continua la lettura sul sito della Cei