Francesco: no a imprenditori “mercenari”, pagare le tasse è forma di condivisione
Il Papa riceve in udienza Confindustria: “Il sistema fiscale sia equo e non corrotto”. Il monito contro “ogni forma di sfruttamento e di negligenza nella sicurezza”, in particolare dei migranti, e alle donne licenziate perché incinte. Poi l’invito agli impresari a non perdere “contatto” con la vita dell’impresa e a creare lavoro per i giovani. Infine, sulla differenza di stipendi il Pontefice avvisa: “Se la forbice è troppo alta, la società si ammala”
I trenta denari di Giuda e i due denari del buon samaritano, cioè i soldi usati per tradire o per salvare. Poi gli imprenditori “mercenari” e quelli simili al “buon pastore”, il patto fiscale e le tasse come forma di condivisione dei beni, il gap degli stipendi troppo largo tra top manager e impiegati, la creazione di posti di lavoro. Ancora, il ruolo delle aziende per l’integrazione degli immigrati, lo sfruttamento e la negligenza nella sicurezza, le donne licenziate a causa di una gravidanza, l’esempio di Alberto Balocco e Adriano Olivetti. Infine, un monito: “Senza nuovi imprenditori la terra non reggerà l’impatto del capitalismo, e lasceremo alle prossime generazioni un pianeta troppo ferito, forse invivibile”. È un discorso di ampio respiro e di larghe vedute quello del Papa a Confindustria: circa 4600 i membri ricevuti questa mattina in Aula Paolo VI che partecipano all’annuale assemblea pubblica che quest’anno si conclude straordinariamente in Vaticano. Continua la lettura dell’articolo di Salvatore Cernuzio – Vatican News