L’inevitabilità della guerra

Alla base della grande idea della pace ci sono valori indiscutibili come l’assoluta dignità degli esseri umani, la superiorità del diritto internazionale, e perfino la reciproca dipendenza economica. Ma ora siamo tornati a discutere dei principi che da sempre istigano i potenti alla guerra: l’affermazione della propria identità nazionale e culturale, la difesa dei propri interessi territoriali e politici, il rifiuto della dipendenza economica dai potentati internazionali.

Di tutti i sovrani della millenaria storia della Russia, tra principi di Kiev, zar e imperatori di Mosca e San Pietroburgo, segretari di partito e presidenti di federazione, gli unici che non hanno fatto la guerra sono quelli che sono durati al potere per meno di un ventennio. Per tutti gli altri, l’avvicinarsi di una possibile scadenza deve aver risvegliato istinti molto radicati nell’anima russa, quelli legati all’Apocalisse imminente: se finisce il mio potere, deve finire tutta la storia. Continua la lettura dell’articolo di di Stefano Caprio su AsiaNews