Triduo pasquale: significato e orari delle celebrazioni in parrocchia

Il Triduo Pasquale comprende i santi giorni del Giovedì, del Venerdì, del Sabato e della Domenica di Risurrezione. La Domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno del Triduo, e il primo del tempo di Pasqua. Il grande ‘Triduo’ costituisce il cuore delle celebrazioni pasquali e di tutta la vita ecclesiale. L’unità del triduo, che salda i giorni in un’unica celebrazione, sottolinea di riflesso l’unità del Mistero: nella Pasqua di Cristo, passione, morte e risurrezione sono inseparabili, perché la novità di vita scaturisce dall’immolazione redentrice. Se ci si lascia pienamente coinvolgere nelle celebrazioni di questi giorni, lo sguardo della fede si rinnova: si può misurare allora lo splendore della grazia, e comprendere ‘la inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del sangue che ci ha redenti’ (orazione II domenica di Pasqua). E con la fede, si rinnova tutta l’esistenza: si cammina ‘in novità di vita’ (Rm 6,4), come in un mattino di primavera” (CEI, La preghiera del mattino e della sera, p.226).

I tre giorni presentano successivamente i vari aspetti del Mistero.

Il Giovedì santo, il 14 aprile, celebra l’istituzione del Sacerdozio e dell’Eucarestia: al mattino la messa crismale in Cattedrale alle ore 9,30 al centro la benedizione degli oli e  del crisma, con i sacerdoti che ribadiscono le loro promesse con il vescovo; alla sera, in Parrocchia alle ore 21, la messa in Cœna Domini, ha al centro l’Eucarestia mentre come segno il rito la lavanda dei piedi, nel quale si ricorda l’episodio in cui Gesù, durante l’ultima cena, si alzò da tavola e si levò le vesti; si cinse, in seguito, con un asciugamano la vita, e con un catino pieno d’acqua lavò i piedi degli apostoli. Anche noi lo svolgeremo e protagonisti saranno i bimbi e le bimbi che riceveranno la Prima comunione. Al termine, riposto il Santissimo Sacramento all’altare predisposto, seguirà l’adorazione eucaristica guidata, un’ora nel Getzemani con Gesù, dalle ore 22 alle 23,30 circa.
Il Venerdì santo, 15 aprile, celebra la Passione, che culmina, nella morte: ci fa vedere Cristo che ha assunto su di sé il nostro tragico destino, fino a caricarsi sulle spalle i nostri peccati. Alle ore 15 la Via Crucis nell’ora in cui Gesù morì per noi peccatori. La commemorazione in Passione Domini sarà celebrata alle ore 21 in parrocchia.
Il Sabato santo, 16 aprile, celebra il mistero della sepoltura: quel sepolcro vuoto, che prepara il trionfo al di là di tutte le apparenze, sottolinea nel cristianesimo l’importanza della speranza. Il silenzio sarà la dominante con l’assenza di segni, in attesa della Resurrezione. Avremo modo di accostarci alla confessione.
La notte del 16 aprile e il giorno di Pasqua, il 17 aprilein Resurrectione Domini, presentano il culmine dell’evento pasquale: il trionfo di Cristo sulla morte, che conferisce a tutto il messaggio evangelico il suo carattere decisamente positivo di gioia e di vittoria. Durante la Veglia di Pasqua, che celebreremo alle ore 21, sarà amministrata la Cresima.

Il Triduo pasquale è dunque un tutto profondamente unitario: celebrare il Triduo pasquale in pienezza comporta il partecipare a tutti i riti previsti, senza sottrazione. È decisivo percepire l’intreccio inscindibile dei tre aspetti del mistero di Cristo: “Crocifisso-Sepolto-Risorto” (S.Agostino); ciascuno richiama e implica gli altri. Si tratta di una morte, ma “gloriosa”; di una discesa (agli inferi), ma “elevante”; di una risurrezione, ma dell’Agnello immolato, che con i segni della passione vive immortale.