Brambilla. “Vescovi attenti a lavoro, sicurezza e migrazioni. Sinodo, non parlamento”

Anche se per quattro giorni sono nella “bolla” per motivi sanitari anti-Covid, i vescovi italiani riuniti in assemblea a Roma non rinunciano a uno sguardo sull’attualità, che scorre parallelamente all’argomento principale dell’assise e cioè il cammino sinodale. Se ne è fatto interprete nell’incontro con i giornalisti il vicepresidente e vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, toccando i temi del lavoro, della sicurezza per prevenire gli incidenti e delle migrazioni, oltre naturalmente alle specifiche di un itinerario come quello che la Chiesa in Italia si appresta a intraprendere e che non prevederà documenti scritti, ma piuttosto tre fasI successive: ascolto, confronto e proposta. Il presule, che non risparmia una battuta anche a chi gli chiede di commentare la richiesta del segretario Pd, Enrico Letta, di donne prete (“povera stella”) risponde così alla domanda sulla eventuale fine del blocco dei licenziamenti: “Non si può chiudere improvvisamente l’ombrello. Bisogna immaginare un’uscita graduale. Con tutti i soldi spesi fino adesso, chiudere improvvisamente l’ombrello farebbe galleggiare, scusate l’espressione, molti morti”. In sostanza avrebbe un costo sociale altissimo. Continua la lettura dell’articolo sul quotidiano Avvenire