24 gennaio: Giornata diocesana per il Seminario

Si celebra  domenica 24 gennaio la tradizionale giornata per il Seminario. Il Rettore don Stefano Rocchetti ha inviato una lettera alle comunità della nostra diocesi per non mancare all’evento  «per far sentire ai seminaristi tutti l’affetto delle comunità, per sostenere economicamente questa fondamentale esperienza educativa». Quindi don Rocchetti prosegue nella sua lettera ricordando come quest’anno sia  caratterizzato, pur con alcuni ritardi, dal cambio di sede, dal Seminario  di via Monte San Gabriele a Novara  al nuovo Seminario, sito in via Gentile a Gozzano, «ristrutturato con dimensioni adatte alle attuali esigenze formative ed esteticamente, chi lo ha già visitato lo ha potuto apprezzare, davvero splendido. Secondo l’attuale calendarizzazione ci dovremmo spostare in primavera, in quanto i lavori sono ormai al termine. Sapendo che il Seminario non è un luogo ma un tempo, l’impegno sarà sviluppare in senso formativo questa scelta di spostamento che è nata per motivi strutturali ed economici, valorizzandone i pregi e lavorando sui limiti». La seconda caratterizzazione di questo tempo, continua il Rettore, questa ovviamente inaspettata, «è dovuta alla pandemia, che ha avuto alcune conseguenze sulla nostra vita non indifferenti, tra le quali elenco le principali: il lasciare a casa, con accompagnamento a distanza, i seminaristi durante il primo lockdown;  l’aggiunta di diversi incontri estivi per compensare il periodo non trascorso insieme; il trascorrere i mesi delle zone colorate, novembre e dicembre, senza mai andare a visitare le famiglie o fare servizio pastorale, restando sempre in comunità in Seminario. Nel primo lockdown è mancata totalmente, dal punto di vista formativo, la vita comunitaria, nel tempo delle zone invece, sempre dal punto di vista formativo, è mancata l’esperienza pastorale. Mi pare importante però sottolineare che nel primo periodo l’attenzione alle famiglie e il mettersi in gioco, nel proprio cammino verso il sacerdozio, anche senza gli aiuti e i paletti del Seminario, sono state esperienze significative, e, nel secondo periodo, il dover stare insieme per tanto tempo, senza andare a casa, ha fatto emergere, con alcune fatiche, anche molto spirito di servizio e per alcuni un bell’approfondimento dei rapporti interpersonali». «Alla luce di tutto ciò – conclude don Rocchetti –  in un anno di progetti di spostamento e di eventi imprevisti, che hanno reso un po’ più incerti i nostri giorni e il nostro futuro, abbiamo pensato di intitolare la Giornata del Seminario “Un progetto di vita per il futuro”, con sul manifesto dei progetti di costruzione e al centro i discepoli di Emmaus: Gesù suggerisce al discepolo più vicino una chiamata, un progetto di vita attraverso l’ascolto della Parola, questo ci fa pensare ai propedeuti, chiamati al discernimento, e ai seminaristi del biennio, chiamati alla sequela, mentre il secondo discepolo già assomiglia a Gesù, quasi a rappresentare i seminaristi del triennio e i diaconi, chiamati alla conformazione a Cristo pastore». Infine qualche dato statistico: «quest’anno la comunità è composta da 30 persone, provenienti, oltre che dalla Diocesi di Novara (22), da Ivrea (1), da Biella (2), e dall’arcidiocesi di Vercelli (5). Si aggiungono i due diaconi novaresi che già vivono nelle parrocchie di pastorale; 6 sono propedeuti, 13 nel biennio, 10 nel triennio e 3 diaconi (uno è di Vercelli). L’età media è di circa 29 anni e mezzo. Come ogni anno vi chiedo di sostenerci, coinvolgendo le comunità in primo luogo nella conoscenza di questo particolare periodo che i seminaristi stanno vivendo, poi nella preghiera, affinché il loro cammino sia davvero di persone col cuore docile, infine nell’aiuto economico, perché la scelta di lasciare un luogo non sostenibile economicamente nel tempo sta comunque richiedendo uno sforzo finanziario importante».