Dal 2 marzo l’Archivio Apostolico Vaticano e altri archivi apriranno alla consultazione degli studiosi i documenti del pontificato di Pio XII (1939-1958)

Quanto grande è il patrimonio consultabile
Il 27 febbraio un certo numero di televisioni ha potuto riprendere gli spazi del deposito dell’Archivio Vaticano e alcuni documenti selezionati. Per dare un’idea della vastità della documentazione resa disponibile, in Archivio Vaticano saranno consultabili, per quanto riguarda il pontificato di Pacelli, 73 archivi di rappresentanze pontificie, 15 serie della Segreteria di Stato, 21 fondi di Congregazioni romane e di uffici curiali e palatini, 3 dello Stato della Città del Vaticano e altri 8 fondi. Nel complesso, dunque, 120 tra fondi e serie, per un complesso di circa 20.000 unità archivistiche. Una sola di queste serie, sicuramente la più vasta, quello degli Affari Generali della Segreteria di Stato, comprende quasi 5.000 scatole che sono state riordinate, numerate e descritte da un gruppo di 15 archivisti che hanno prodotto un inventario di circa 15.000 pagine, consultabili in forma digitale, nelle quali si riflette un ventennio di vita della Chiesa e della società. Accanto agli archivisti, hanno operato i tecnici dei laboratori di legatoria e restauro, di fotoriproduzione, di allestimento di scatole in materiale conservativo e del Centro Elaborazione Dati.
Il 27 febbraio un certo numero di televisioni ha potuto riprendere gli spazi del deposito dell’Archivio Vaticano e alcuni documenti selezionati. Per dare un’idea della vastità della documentazione resa disponibile, in Archivio Vaticano saranno consultabili, per quanto riguarda il pontificato di Pacelli, 73 archivi di rappresentanze pontificie, 15 serie della Segreteria di Stato, 21 fondi di Congregazioni romane e di uffici curiali e palatini, 3 dello Stato della Città del Vaticano e altri 8 fondi. Nel complesso, dunque, 120 tra fondi e serie, per un complesso di circa 20.000 unità archivistiche. Una sola di queste serie, sicuramente la più vasta, quello degli Affari Generali della Segreteria di Stato, comprende quasi 5.000 scatole che sono state riordinate, numerate e descritte da un gruppo di 15 archivisti che hanno prodotto un inventario di circa 15.000 pagine, consultabili in forma digitale, nelle quali si riflette un ventennio di vita della Chiesa e della società. Accanto agli archivisti, hanno operato i tecnici dei laboratori di legatoria e restauro, di fotoriproduzione, di allestimento di scatole in materiale conservativo e del Centro Elaborazione Dati.
Le aperture progressive per pontificato
Secondo la consueta prassi, è il papa che decide l’apertura dei documenti di un pontificato di un suo predecessore. Quando, nel 1881, Leone XIII aprì progressivamente l’Archivio Vaticano alle ricerche degli studiosi, i documenti erano consultabili sino al 1815. Nel 1921 Benedetto XV estese la consultabilità al 1830, mentre poco dopo (1924) Pio XI spostò il termine al 1846 (fine del pontificato di Gregorio XVI). Paolo VI, nel 1966, aprì la consultazione dei documenti del pontificato di Pio IX (1846-1878). Giovanni Paolo II, nel 1978, prorogò il termine alla fine del pontificato di Leone XIII (1878-1903) e, nel 1984, estese la consultazione dei documenti fino al 1922, comprendendo i pontificati di Pio X (1903-1914) e di Benedetto XV (1914-1922). Ancora Papa Wojty?a nel 2002 rese disponibili per i ricercatori, dall’inizio del 2003, i documenti relativi alla Germania per il pontificato di Pio XI (1922-1939) conservati nell’Archivio Vaticano e 2 nell’Archivio Storico della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Contemporaneamente il Papa decise la pubblicazione anticipata dei dati relativi ai prigionieri dell’ultima guerra (1939-1945) conservati nei documenti del fondo «Ufficio Informazioni Vaticano» (l’inventario vide la luce nel 2004). Nel 2006, infine, Benedetto XVI rese accessibili tutti i documenti del pontificato di Pio XI consentendo però l’inventariazione e la consultabilità anticipata per quanto riguarda i fondi del censimento degli archivi ecclesiastici italiani del 1942 e della Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia (gli inventari videro la luce rispettivamente nel 2010-2011 e nel 2013).
I ricercatori ospitabili
I diversi archivi della Santa Sede potranno ospitare nel loro complesso circa 120 ricercatori che in alcuni casi potranno fruire della digitalizzazione dei documenti e spesso potranno interrogare in formato digitale i nuovi inventari. In Archivio Vaticano (che può ospitare quotidianamente 60 ricercatori) le prenotazioni per la consultazione dei documenti del pontificato di Pio XII sono incominciate dai primi di ottobre; quelle sinora pervenute sono state distribuite nell’arco di diversi mesi (sino a maggio-giugno), cercando di garantire nella concessione dei posti un certo equilibrio fra gli studiosi del pontificato di Papa Pacelli e quelli di altri periodi.
Il pontificato di Pio XII di venerata memoria (2 marzo 1939-9 ottobre 1958)

Fonte Sala Stampa Vaticana