Pio XII, Giornata di studio per l’apertura degli Archivi vaticani

Pio XII

Il vescovo Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, spiega l’attesa che ha preceduto l’apertura dei fondi relativi al Pontificato di Papa Pacelli. “Molti documenti proveranno il suo impegno per mettere in salvo gli ebrei durante la Shoah”
“La Chiesa non ha paura della storia, anzi, la ama”. Con questa affermazione, il 4 marzo dello scorso anno, Papa Francesco spiegava la sua decisione di aprire alla consultazione dei ricercatori la documentazione archivistica attinente al Pontificato di Pio XII, sino alla sua morte, avvenuta a Castel Gandolfo il 9 ottobre 1958. In quell’occasione, l’udienza al personale dell’Archivio Segreto Vaticano – oggi Archivio Apostolico – Francesco aggiungeva di aver fatto questa scelta “con animo sereno e fiducioso”, nella certezza che la ricerca storica saprà valutare i “momenti di esaltazione di quel Pontefice” e i “momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza”. Guidato dallo stesso spirito di amore per la storia, l’Archivio Apostolico Vaticano, nell’imminenza dell’apertura degli archivi vaticani per il Pontificato di Papa Pacelli che avverrà il prossimo 2 marzo, ha organizzato una giornata di studi presso l’Istituto Patristico Augustinianum. Sarà l’occasione per presentare il lavoro di preparazione archivistica che ha preceduto l’apertura, le risorse documentarie messe a disposizione e i possibili percorsi di ricerca. A proposito dell’attesa con cui da tutto il mondo si guarda alla possibilità di accedere alle fonti pacelliane, Radio Vaticana Italia ha intervistato Sua Eccellenza mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano. Continua la lettura dell’intervista di Fabio Colagrande sul sito di Vatican News