Clima e ambiente nel Magistero dei Papi

Perfetta continuità da anni non sospetti a oggi sulla questione ambientale e sulla tutela del creato nel Magistero della Chiesa. Sorprendente unità di intenti anche nella lettura sociale del “pensiero ecologico”: proteggere la natura è proteggere gli uomini, particolarmente i più deboli. A margine della conferenza di New York sul clima ripercorriamo le tappe di questa consapevolezza magisteriale.
La Laudato si’ è una enciclica ecologica? Verde? O non piuttosto una enciclica sociale? E’ una enciclica sociale, ha ricordato Papa Francesco, in quanto tutelare l’ambiente oggi significa tutelare l’uomo, la sua dignità, il suo destino. Già nell’omelia di inizio pontificato, il 19 marzo 2013 Papa Francesco aveva detto: “Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato! … La vocazione del custodire (…) è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. (…) In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!” Concetti che sono in perfetta continuità con la Dottrina Sociale della Chiesa e con la cosiddetta “ecologia umana”. Il primo a parlarne fu Paolo VI, nell’udienza generale del 7 novembre1973. Continua la lettura dell’articolo di Laura De Luca  sul sito di Vatican News