Inaugurato a Pentecoste l’antico crocifisso dell’altare maggiore

Sarà inaugurato questo sabato 8 giugno, durante la messa delle 18, l’antico crocifisso ligneo del secolo XVIII, collocato sull’altare della nostra parrocchiale.
Dominerà l’assemblea e volgerà il suo sguardo amorevole su tutti coloro che parteciperanno alle celebrazioni. Il restauro e la ricomposizione sono stati donati due anni fa da due famiglie che vogliono mantenere l’anonimato: le ringraziamo di cuore. La scultura lignea apparteneva all’antica parrocchia di Agognate ed era probabilmente il Cristo che, sospeso sull’architrave del voltone maggiore, dominava la navata. Ora, giaceva da anni nel deposito parrocchiale ma la situazione di degrado era tale da spingere all’intervento, pena la perdita del manufatto. Dopo i permessi delle competenti autorità (Ufficio diocesano beni culturali e Sovraintendenza regionale), è stato affidata la ricomposizione del manufatto alla ditta Federico Barberi di Varallo Pombia, che ha portato a termine il complesso lavoro di assembramento. Purtroppo  non esistendo più la croce e il cartiglio, si è pensato ad una soluzione non invasiva che permettesse di di leggere ed ammirare l’opera come doveva presentarsi: si è così realizzata la croce in policarbonato e la si è appesa al voltone con cavi in acciaio, dando all’insieme un tocco di antico e di nuovo. Inoltre l’effetto è quello di mostrare il Crocifisso -Risorto: crocifisso con la statua che reca in se i segni della passione; risorto, con la croce che, trasparente, apre la porta sulla realtà del paradiso che attende tutti.

La relazione di restauro

La scultura si presentava in pessime condizioni di degrado, vaste le cadute di preparazione di gesso e colla che mettevano a nudo l’intaglio ligneo. Le poche parti policrome ancora presenti presentano oltre ad una situazione di de coesione tra cromia, preparazione e supporto e superfici abrase in gran parte ridipinte. Le braccia in origine fissate al busto con perni di legno erano smontate con le mani mancanti di parte di falangi. Nella zona dell’attacco del braccio destro era presente un ulteriore stacco di parte lignea che configura il torace. Il perizoma presentava ancora parte di originale doratura e nei piedi era presente l’unico chiodo in legno.

La prima fase di intervento è stato quello della messa in sicurezza di quel poco rimasto. Intervento effettuato fissando tutte le parti i caduta con colla animale. La scultura è stata poi pulita con pennellesse morbide per eliminare i depositi di sporco incoerenti e successivamente disinfestata mediante impregnazione di permetrina, stesa a pennello sulle parti non policrome e dorate. Per accentuare l’effetto di disinfestazione l’opera è stata collocata in un telo di polietilene sigillato. Dopo gli adeguati tempi di bonifica si è proceduto nella pulitura delle parti ancora conservate con miscele opportunamente testate mediante campionature e con azione meccanica mediante bisturi . Le lacune con legno a vista sono state anch’esse pulite meccanicamente e con impacchi. È stato poi eseguito il consolidamento definitivo delle scaglie e dei sollevamenti della pellicola pittorica con iniezioni di colla animale, gesso di Bologna e colla di coniglio realizzando anche alcune stuccature. La reintegrazione cromatica è stata eseguita con tecnica mimetica con colori chimicamente stabili ad acquerello e a vernice questo sistema permette, oltre ad una attenuazione del disturbo visivo della lacuna, anche una modulazione dell’andamento superficiale che corrisponde meglio alla disomogeneità propria del supporto. Per quanto riguarda le parti dorate localizzate sul perizoma sono state recuperate e dove possibile, sono state integrate con foglia d’oro realizzata a guazzo su bolo rosso. La verniciatura finale è stata effettuata per gradi evitando di appesantire la superficie policroma con vernici spesse ed eccessivamente lucide.

FEDERICO BARBERI


Scarica qui la relazione finale di Federico Barberi   –   Clicca QUI per la galleria fotografica relativa all’antico crocifisso