Polittico pasquale: le omelie nel Triduo e nel giorno di Pasqua del nostro vescovo

Quattro meditazioni, quattro scorci che come in un polittico compongono la scena della morte e risurrezione di Gesù. Li ha proposti mons. Franco Giulio Brambilla nelle omelie delle celebrazioni del Triduo e di Pasqua in Cattedrale. Un percorso per incontrare l’Amore più grande, che abita il mistero della risurrezione e ne fa un fatto presente e vivo, trasformando il cuore degli uomini e rinnovando, quasi in una dinamica evolutiva, la società, la cultura, il modo di sentire e i valori fondanti la nostra concezione del mondo. In un movimento che ha corso lungo la direttrice  degli sguardi: quello semplice e pieno di trasporto verso la Passione di Gesù della piccola Asia (protagonista di un aneddoto raccontatogli da un sacerdote della Valsesia), quello delle donne al sepolcro vuoto e dei discepoli di fronte al sudario; e quello di Cristo sul dolore straziato della madre ai piedi della croce, che fissiamo in un particolare della Parete gaudenziana, icona-simbolo di questo polittico.

La prima omelia, quella del Giovedì Santo, è stata dedicata in particolare ai bambini della Prima comunione della parrocchie unite di Novara centro, che hanno partecipato al rito della lavanda dei piedi. A loro, il vescovo ha proposto una spiegazione dei simboli del sangue e dell’acqua: «Il sangue che ci trasforma e l’acqua che ci purifica».

La seconda, quella del Venerdì Santo, è stata una meditazione sulle parole di Gesù sulla Croce: un’ideale prosecuzione di quella proposta nella Domenica delle Palme, nella quale il vescovo aveva guidato la riflessione su tre delle sette espressioni di Cristo al Calvario.

L’omelia nella Veglia Pasquale il vescovo ha ripreso un’omelia di Benedetto XVI nella Notte Santa del 2006, arrivando al cuore del significato della risurrezione, alla sua forza trasformante per il cuore dell’uomo e per tutto il mondo.

Infine, nella messa del giorno di Pasqua, mons. Brambilla ha continuato la riflessione sul significato sconvolgente della risurrezione, in una meditazione che ha puntato lo sguardo sui Vangeli partendo dal commento alla Sequenza pasquale proposta dalla liturgia.

Al link del sito diocesano  tutti e quattro i testi.