Il Papa: la rigidità è una perversione, crisi e calo dei numeri invitano a rinnovarsi
Francesco celebra a San Pietro la Messa con i religiosi di tutto il mondo per la Giornata della vita consacrata e raccomanda: “A volte, anche dietro le opere buone, possono nascondersi il tarlo del narcisismo o la smania del protagonismo. Spegnere la tentazione di ferire la dignità di sorelle o fratelli”. Durante la cerimonia concessa l’Ecclesiastica Communio al Patriarca di Cilicia degli Armeni, Bedros XXII Minassian
“Coltivare una visione rinnovata della vita consacrata”, che tenga conto dei segnali che Dio manda – dalle crisi, al calo numerico, dall’infiacchirsi delle forze dei membri della comunità – e spinga verso un cambiamento, senza farsi “paralizzare” da paure o vecchie nostalgie, senza cadere nella rigidità che è sempre “una perversione”. È una spinta al futuro quella che il Papa offre ai religiosi di tutto il mondo che oggi celebrano la Giornata internazionale della Vita consacrata, nella festa della Presentazione di Gesù al tempio. Durante la celebrazione nella Basilica vaticana, al momento della Comunione, il Papa ha concesso l’Ecclesiastica Communio al patriarca di Cilicia dei Armeni, Raphael Bedros XXI Minassian. Un momento caratterizzato da gesti semplici ma significativi, come tenere elevata a quattro mani la patena con il Corpo e il calice con il Sangue di Cristo e di comunicarsi insieme. A membri di ordini, congregazioni e istituti il Pontefice ha raccomandato di fare attenzione a quei “tarli” e “smanie” che si annidano nella vita comunitaria: narcisismo, protagonismo, la tentazione di ferire la dignità di fratelli e sorelle. Contro di essi, l’antidoto è lo “stupore”. Continua la lettura dell’articolo di Salvatore Cernuzio sul sito di Vatican News