Inizia l’Avvento: il significato, la scansione del tempo, la liturgia, i simboli, Maria

Con i primi Vespri di sabato 27 novembre inizia il tempo d’Avvento, termine che deriva dal latino adventus, “venuta”, in riferimento all’ultima venuta Cristo, nella parusia, cioè alla fine dei tempi, a partire dalla sua prima venuta, nella sua nascita.

Il significato

L’Avvento ha una doppia caratteristica: la prima remota, è quella in cui lo spirito dei fedeli viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi; la seconda, quella di preparazione prossima alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio tra gli uomini. La celebrazione della nascita di Gesù prepara la Chiesa all’incontro definitivo con Cristo. La prima venuta di Cristo inizia ciò che la seconda e definitiva venuta consumerà. La compresenza di questi due aspetti del mistero di Cristo si riflette nei testi liturgici, nei quali le due venute si intrecciano e si sovrappongano continuamente. L’ Avvento è, così, contemporaneamente un tempo penitenziale nella prospettiva del ritorno del Signore per il giudizio, ma pure celebrazione gioiosa dell’Incarnazione. I credenti sono invitati a vivere questo periodo liturgico coltivando nella fervente preghiera la gioia e la speranza.

La scansione del tempo liturgico

Nel Rito Romano l’Avvento dura quattro settimane e inizia con quella domenica che permette di celebrare quattro domeniche d’Avvento; in pratica con la domenica compresa tra il 27 novembre e il 3 dicembre, estremi inclusi. L’Avvento si articola in due parti: fino al 16 dicembre la liturgia si focalizza sull’attesa dell’ultima venuta di Cristo. A partire dal 17 dicembre si entra nella seconda parte dell’Avvento, marcata in maniera più specifica dalla lettura dei brani evangelici dell’attesa e della nascita di Gesù.

Le domeniche e la Parola di Dio

I nomi tradizionali delle domeniche di Avvento sono tratti dalle prime parole dell’antifona di introito. Nelle prime tre settimane derivano dai salmo 25, 80 e 85: Prima domenica: Ad te levavi (“A te innalzo”), Seconda domenica: Populus Sion (“Popolo di Sion”), Terza domenica: Gaudete (“Rallegratevi”), Quarta domenica: Rorate (“Stillate”). I brani evangelici delle rispettive domeniche hanno una loro caratteristica propria e si riferiscono: alla venuta del Signore alla fine dei tempi; a Giovanni Battista; agli antefatti immediati della nascita di Gesù. Le letture dell’Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul suo tempo e sono tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell’Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo liturgico.

I simboli

Il colore dei paramenti liturgici è il viola, molto più chiaro, rispetto a quello della Quaresima; nella terza domenica  si usa  il rosa, a stemperare nella speranza della venuta gloriosa di Cristo il carattere tradizionalmente penitenziale dell’Avvento. Nella celebrazione eucaristica non viene recitato il Gloria, in maniera che esso risuoni più vivo nella Messa di Natale. Con l’Avvento compare ormai in tutte le chiese la Corona dell’Avvento. Questo simbolo nasce a partire dal XVII secolo quando sia i cattolici sia i protestanti tedeschi iniziarono a usarlo per rappresentare Gesù, che è la luce venuta nel mondo. Essa ha una forma circolare, poiché  il cerchio non ha principio né fine, è un segno trinitario di eternità e di unità. Si usano  dei rami verdi che simboleggiano la speranza e la vita che provengono da Cristo, su cui si pongono quattro luci, che si accendono una per volta durante le quattro domeniche; esse sono la luce di Cristo in mezzo alle tenebre, la salvezza portata da Gesù Cristo che è la luce per la vita di ogni persona. Le quattro candele  hanno un nome ed un significato peculiari. La prima candela è detta “del Profeta“, poiché ricorda il profeta Michea, che aveva predetto che il Messia sarebbe nato a Betlemme e simboleggia la speranza. La seconda candela è detta “di Betlemme“, per ricordare la città in cui è nato il Messia, e simboleggia la chiamata universale alla salvezza. La terza candela è detta “dei pastori“, i primi che videro ed adorarono il Messia e simboleggia la gioia, da qui il colore rosa. La quarta candela è detta “degli Angeli“, i primi ad annunciare al mondo la nascita del Messia e a vegliare sulla capanna dove è nato il Salvatore. Simboleggia l’amore.

Maria e l’Avvento

Nell’Avvento si pone felicemente in rilievo la relazione e la cooperazione di Maria al mistero della redenzione. “Cioè avviene come “dal di dentro” della celebrazione stessa e non per sovrapposizione. Non è esatto, però considerare l’Avvento un tempo mariano, per il motivo che l’Avvento celebra essenzialmente il mistero della venuta del Signore. In ogni caso, la presenza all’8 dicembre della Solennità dell’Immacolata Concezione fa parte del mistero che l’Avvento celebra: Maria immacolata è il prototipo dell’umanità redenta, il frutto più eccelso della venuta redentiva di Cristo.