Trasformarsi per trasformare
La storia è, ancora una volta, in grande trasformazione. La pandemia ha imposto stili di vita nuovi, certamente più sobri, e rivoluzionato anche le libertà considerate inossidabili, come quella di circolare o di incontrarsi. Ha riscoperto noi tutti dipendenti l’uno dall’altro, con destini incrociati. La facilità con cui è circolato il contagio ha calato il sipario su un’ipocrisia moderna, l’idea che il malessere di molti non sia in grado di intaccare il benessere di pochi. Il virus ha riscoperto la fragilità del nostro corpo e riposto al centro la salute della persona. L’esigenza di tutelarla è prevalsa anche su quella della produttività e, di riflesso, sul diritto al lavoro delle persone addette. Molte attività commerciali restano sospese. Il Covid ha dimostrato, come ha ricordato papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti, che l’ambiente prima geme e poi si ribella, perché la natura non perdona i torti subiti. Un virus trasmesso da animale a uomo (c.d. zoonosi) interroga sugli errori commessi nella gestione del rapporto con la natura. Continua la lettura dell’editoriale di Ciro Cafiero sul sito Comunità di Connessioni