Cantalamessa, Natale e il “sacramento” della povertà. Terza e ultima predica di Avvento

La venuta di Cristo nel mondo e in ciascuna anima, il suo volto umile di “povero” fondamento della opzione dei poveri che caratterizza la Chiesa. Questo nella terza e ultima predica d’Avvento del cardinale Raniero Cantalamesa questa mattina in aula Paolo VI alla presenza del Papa. In conclusione l’invito: come il Precursore fece riconoscere Cristo sotto l’umiltà della carne, così è necessario oggi farlo riconoscere nella povertà della sua Chiesa, come pure nella miseria di ciascuno di noi
A Natale si celebra il “sacramento” della povertà e, prendendo forza anche dalle restrizioni, si leva la supplica a Dio perché “venga a risollevare l’umanità stremata dalla lunga prova della pandemia”. “Parole forti”, riconosce il cardinale Raniero Cantalamessa, “ma fondate”. E così nella terza e ultima predica di Avvento – tenuta questa mattina, 18 dicembre, nell’aula Paolo VI, alla presenza di Papa Francesco – il predicatore della Casa Pontificia ha fatto presente come “di Maria e Giuseppe si legge nel Vangelo che ‘non c’era posto per essi nell’albergo’ (Luca 2,7)”. Osservando che “anche oggi non c’è posto per i poveri nell’albergo del mondo: la storia ha mostrato da che parte stava Dio e da che parte deve stare la Chiesa. Andare verso i poveri è imitare l’umiltà di Dio”. Continua la lettura dell’articolo di Giampaolo Mattei sul sito di Vatican News