Nominato il nuovo economo diocesano: è Emanuele Erbetta

Erbetta con l’uscente don Cozzi

Nella mattina di oggi, giovedì 24 settembre, il vicario generale della diocesi di Novara don Fausto Cossalter, durante un incontro con i vicari episcopali di settore, i direttori e i collaboratori degli uffici di Curia, ha comunicato la nomina del nuovo economo diocesano. A ricoprire l’incarico, il vescovo Franco Giulio Brambilla ha chiamato un laico, Emanuele Erbetta, che succede dopo otto anni a don Renzo Cozzi, nominato parroco delle parrocchie Unite di Novara Centro. Lo affiancherà una nuova figura, quella del Collaboratore dell’economo con delega all’Ufficio Tecnico, che sarà ricoperta da don Liborio Lanza, sacerdote ordinato lo scorso giugno, da poco nominato anche nuovo parroco di Momo. Erbetta assumerà ufficialmente l’incarico, con un mandato quinquennale, il prossimo 1° ottobre. Don Cozzi resterà economo del seminario diocesano.

Il nuovo economo

Erbetta nasce a Novara il 23 marzo 1953. Dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, inizia una carriera che lo porta a ricoprire incarichi dirigenziali in diverse aziende del settore assicurativo, sino a diventare, nel 2010, direttore generale e, nel gennaio del 2011, amministratore delegato di Fondiaria-Sai, gruppo con circa 4mila dipendenti e un fatturato annuo di circa 10miliardi di euro. Lascia l’incarico nel 2013 a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta che ha riguardato alcune figure apicali dell’azienda. Vicenda giudiziaria definitivamente conclusa nel gennaio 2020 con un’assoluzione piena, a seguito della decisione della Quinta Sezione Penale della Corte d’Appello di Milano, che ha revocato, perché “il fatto non sussiste”, la sentenza di patteggiamento emessa dal Tribunale di Torino. Dal 2014 inizia una collaborazione con la Fondazione San Gaudenzio della diocesi di Novara, occupandosi di coordinare e seguire progetti di micro-credito d’impresa e attività di ricerca e selezione al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Un impegno a servizio della comunità ecclesiale

«In questi anni alla Fondazione ho potuto conoscere il lavoro e l’impegno della comunità ecclesiale al fianco di chi ha bisogno, sentendomi sempre più coinvolto. Ho imparato come anche in ambito pastorale e caritativo sia importante una pianificazione e una gestione trasparente delle risorse – ha detto Erbetta -. Ho accettato la proposta del vescovo Franco Giulio di impegnarmi in questo servizio alla diocesi, nella speranza di poter dare un contributo proprio in una gestione economica che possa essere di supporto all’attività della Chiesa novarese accanto ai poveri, alle famiglie e ai giovani. Raccogliendo il testimone da don Renzo Cozzi e proseguendo il suo lavoro nel segno della continuità».

Il grazie a don Cozzi e il benvenuto a Erbetta e don Lanza

«Ringraziamo don Renzo per il lavoro fatto in questi otto anni nei quali ha messo impegno e competenza nello svolgere il compito di economo diocesano, direttore dell’ufficio amministrativo e vicario episcopale per l’amministrazione – ha detto il vicario generale don Cossalter -. Insieme, diamo il benvenuto a Emanuele, del quale, in questi anni di collaborazione con lui alla Fondazione San Gaudenzio, abbiamo potuto conoscere non solo la professionalità e l’esperienza, ma anche la passione e lo spirito di servizio. La sua scelta in un ruolo tecnico, eppure così delicato, va nella direzione indicata dal nostro XXI Sinodo diocesano di una sempre maggiore condivisione di responsabilità con i laici».

Un “benvenuto” rivolto anche a don Lanza. «Don Lanza ha avuto una “vocazione matura”. Prima di arrivare al sacerdozio, per tanti anni ha lavorato all’ufficio tecnico del Comune di Abbiategrasso, suo paese di origine, e poi, come direttore dello stesso ufficio nel Comune di Morimondo, dove si trova l’importante abbazia per la quale ha seguito i lavori di restauro. Ora metterà questa esperienza maturata in 30 anni di lavoro a servizio della diocesi, affiancando questo incarico a quello di parroco di Momo».