LAUDATO SI’Ecologia integrale. Santa Sede: serve una nuova “cittadinanza ecologica”

Il tavolo interdicasteriale della Santa Sede ha presentato oggi un documento sull’ecologia integrale, a cinque anni dalla pubblicazione della Laudato si’. “In questo tempo difficile, che sarà destinato a cambiare non poco le società in cui viviamo – il riferimento alla pandemia in atto – siamo chiamati ad aver cura gli uni degli altri, a non chiuderci nell’egoismo, a promuovere e difendere la vita umana dal suo sorgere fino al suo naturale compimento, ad offrire cure mediche adeguate per tutti, ad alimentare la solidarietà internazionale, a combattere la cultura dello scarto, a studiare, costruire insieme nuovi sistemi economici e finanziari più equi, a impegnarci per il dialogo, la pace, il rifiuto della violenza e della guerra”

“Ribadire la centralità della dimensione dell’ecologia integrale nella vita di tutti noi e aiutare a trovare modalità concrete per viverla e declinarla a partire dalla propria sensibilità, ma soprattutto a partire dalle esigenze della cura della nostra casa comune e di coloro che la abitano, specialmente se si trovano nelle situazioni più disagiate e vulnerabili”. Questo l’obiettivo del documento elaborato dal tavolo interdicasteriale della Santa Sede, dal titolo “In cammino verso la casa comune”, in cui si suggeriscono “proposte operative” sull’ecologia integrale – al centro della Laudato si’ – e si invitano le Chiese particolari “a dare un buon esempio di coerenza” con quanto indicato nell’enciclica, a cinque anni dalla sua pubblicazione: “Iniziative di educazione e di formazione all’ecologia integrale, di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti, di utilizzo di mezzi di trasporto meno inquinanti, di consumo critico e circolare, di migliori sistemi di isolamento per gli edifici, di efficientamento energetico, di investimento etico, di abolizione della plastica usa-e-getta, di cura degli spazi verdi”. “In questo tempo difficile, che sarà destinato a cambiare non poco le società in cui viviamo – il riferimento alla pandemia in atto – siamo chiamati ad aver cura gli uni degli altri, a non chiuderci nell’egoismo, a promuovere e difendere la vita umana dal suo sorgere fino al suo naturale compimento, ad offrire cure mediche adeguate per tutti, ad alimentare la solidarietà internazionale, a combattere la cultura dello scarto, a studiare, costruire insieme nuovi sistemi economici e finanziari più equi, a impegnarci per il dialogo, la pace, il rifiuto della violenza e della guerra”. Continua la lettura dell’articolo di M.Michela Nicolais sul sito di AgenSir