Laudato si’, enciclica per guardare al futuro dopo pandemia

Ricordare i cinque anni della Laudato si’ non è una celebrazione rituale. La settimana e poi l’anno dedicato all’enciclica rappresentano una sorta di verifica per raccogliere iniziative, idee, esperienze, buone pratiche. Sono un modo per condividere ciò che il documento ha messo in moto nelle comunità, nei territori, in tutto il mondo. E per riflettere sulla sua attualità nel momento presente, mentre il mondo intero combatte contro la pandemia del Covid-19. Uno dei meriti dell’ampio testo papale, che parte dai fondamenti del rapporto tra le creature e il Creatore, è l’averci fatto comprendere che tutto è connesso: non esiste una questione ambientale separata da quella sociale e i cambiamenti climatici, le migrazioni, le guerre, la povertà e il sottosviluppo sono manifestazioni di un’unica crisi che prima di essere ecologica è, alla sua radice, una crisi etica, culturale e spirituale. Si tratta di uno sguardo profondamente realistico. Laudato si’ non nasce da nostalgie per far tornare indietro l’orologio della storia e riportarci a forme di vita pre-industriali, ma individua e descrive i processi di auto-distruzione innescati dalla ricerca del profitto immediato, e del mercato divinizzato. La radice del problema ecologico, scrive Papa Francesco, sta proprio nel fatto che “vi è un modo di comprendere la vita e l’azione umana che è deviato e contraddice la realtà fino al punto di rovinarla”. Continua la lettura dell’editoriale di ANDREA TORNIELLI su Vatican News