Tempo di Quaresima: celebrazioni e pie pratiche in parrocchia e in città

Il tempo sacramentale della Quaresima presenta nella nostra parrocchia diverse  celebrazioni, di pie pratiche , consigli e occasioni di formazione.

I. Preghiera, mortificazione e carità
Sono le tre grandi pratiche quaresimali o mezzi della penitenza cristiana. La preghiera, la mortificazione e la carità, ci aiutano a vivere la conversione pasquale: ci fanno uscire dalla prigione dell’egoismo (peccato) e ci aiutano a vivere la dinamica dell’apertura a Dio, a noi stessi ed agli altri.

a. Innanzi tutto, c’è la vita di preghiera, condizione indispensabile per l’incontro con Dio. Nella preghiera il cristiano entra in dialogo intimo col Signore, lascia che la grazia entri nel suo cuore e, a somiglianza di Maria Santissima, si apre alla voce dello Spirito corrispondendovi con la sua risposta libera e generosa.

    • Al centro di tutto la MESSA DOMENICALE, che raccomando a tutti!
    • Poi, il Pio esercizio della Via Crucis, ogni venerdì pomeriggio;
    • quindi, l’Adorazione eucaristica personale ogni giorno davanti al tabernacolo una decina di minuti e comunitaria per tutte le famiglie il 7 marzo.

b. Anche la mortificazione e la rinuncia, nelle circostanze ordinarie della nostra vita, costituiscono un mezzo concreto per vivere lo spirito della Quaresima. Non si tratta tanto di creare occasioni straordinarie; piuttosto di offrire quelle circostanze quotidiane che più ci pesano; di accettare con umiltà, serenità e gioia, i vari contrattempi che ci si presentano nella vita quotidiana, approfittando di essi per unirci alla croce del Signore. Così pure, il rinunciare a cose pur legittime ci aiuta a vivere in modo più distaccato dalle cose. Il frutto di queste rinunce e sacrifici possiamo trasformarlo in elemosina per i poveri. Dentro questa pratica quaresimale ci sono il digiuno e l’astinenza.

L’astinenza proibisce di mangiar carne, ma non uova, latticini e qualsiasi condimento a base di grasso di animali. Sono giorni di astinenza tutti i venerdì dell’anno.

Il digiuno richiede di fare un solo pasto al giorno, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera. L’uomo contemporaneo deve digiunare, cioè, astenersi da molti prodotti di consumo, da stimoli, da soddisfazione dei sensi: digiunare, infatti, significa astenersi da qualcosa. L’uomo è se stesso solo quando riesce a dirsi dei no. Non è la rinuncia per la rinuncia: bensì per il migliore e più equilibrato sviluppo di se stesso, per vivere meglio i valori superiori, per il dominio di sé”.

Sono giorni di digiuno ed astinenza il Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo. Chi è chiamato all’astinenza ed il digiuno? All’Astinenza dalla carne: i maggiori di 14 anni. Al Digiuno: i maggiori di 18 anni fino ai 59 anni compiuti.

c. La carità. Tra le diverse pratiche quaresimali che ci propone la Chiesa, la pratica della carità occupa un posto speciale. La virtù della carità dobbiamo praticarla in modo speciale con coloro che abbiamo più vicino, nell’ambiente concreto nel quale ci troviamo.

II. La Confessione
La Quaresima è tempo penitenziale per eccellenza e pertanto si presenta come tempo propizio per spingere la pastorale di questo sacramento conforme a quello che ci ha chiesto recentemente il Santo Padre, poiché la confessione sacramentale è la via ordinaria per raggiungere il perdono e la remissione dei peccati gravi commessi dopo il Battesimo. Non bisogna dimenticare che il tempo di Quaresima-Pasqua è in relazione col precetto della Chiesa di confessare i peccati gravi almeno una volta all’anno.

  • Ogni sabato dalle 17 alle 18; ogni domenica dalle 9 alle 11.

III. La formazione

L’evento di Passio è una buona occasione di preparazione. Consiglio, in particolare tra le molte iniziative proposte, di partecipare ai Quaresimali in Cattedrale ogni venerdì alle 21 secondo questo programma:

  • Venerdì 6 marzo: Gerusalemme. Nella città di Dio, le sorgenti e il travaglio della fede. Relatore: Fulvio Scaglione, giornalista ed esperto di problematiche mediorientali. Introduce: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara.
  • Venerdì 13 marzo: Roma. Quando la fede si fa arte: l’Europa cristiana delle città e delle cattedrali. Relatore: Franco Cardini, storico, saggista ed editorialista, specializzato nello studio del Medioevo. Introduce: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara.
  • Venerdì 20 marzo: Assisi. Il giovane visionario Francesco e il francescanesimo tra povertà e ricchezze. In preparazione all’incontro internazionale di Assisi «Economy of Francesco». Relatore: Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Introduce: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara. Inizio delle «24 ore per il Signore». Preghiera, venerazione della croce e adorazione eucaristica. A cura di: Comitato per il Progetto Passio
  • Venerdì 27 marzo: Istanbul. Cristianesimo e Islam, mondi a confronto. Relatore: padre Claudio Monge, domenicano, animatore del Centro di Dialogo Culturale ed Interreligioso “DoSt-I” di Istanbul. Introduce: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara. A cura di: Comitato per il Progetto Passio