Ambasciatori di una Chiesa missionaria

La decisione papale di inserire nel curriculum formativo del personale diplomatico al servizio delle nunziature un anno da trascorrere in terra di missione arriva a pochi mesi dall’annuncio che lo stesso Francesco aveva fatto nel discorso conclusivo del Sinodo per l’Amazzonia. Un annuncio che ora diventa realtà per i nuovi alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica nell’anno accademico 2020/2021. È interessante notare innanzitutto il contesto nel quale questo progetto è stato per la prima volta reso noto: la necessità di trovare sacerdoti per le missioni e la difficoltà a trovarne di disponibili. Il Papa aveva citato la risposta negativa che a volte ci si sente rivolgere: “No, non sono adatto a questo”. “Ebbene – aveva commentato il Pontefice – questo va riformato… I giovani religiosi hanno una vocazione molto grande e bisogna formarli allo zelo apostolico per andare nei territori di confine”. Subito dopo, Francesco aveva parlato anche dei futuri diplomatici, accennando a un “suggerimento” ricevuto: “nel curriculum del servizio diplomatico della Santa Sede, i giovani sacerdoti trascorrano almeno un anno in terra di missione, ma non facendo il tirocinio nella nunziatura come si fa ora, che è molto utile, ma semplicemente al servizio di un vescovo in un luogo di missione”. Continua la lettura dell’editoriale di Andrea Tornielli sul sito di Vatican News