Farsi stupire dal Natale: discorso del vescovo Brambilla alla curia Novarese
«La vita può deludere, quando la famiglia non è luogo di crescita, quando vive solo consumando, quando non cresce l’affetto, la tenerezza, la prossimità, l’ascolto, la cura, la gioia. Anche nella nostra città la violenza in famiglia è aumentata, sulle donne e i bambini soprattutto. Essa dice che pensiamo la vita messa al mondo, non come un dono, ma un possesso, da togliere di mezzo, quando non corrisponde più al nostro desiderio. Ma non ci è permesso barare sul dono: il dono cresce solo nell’atmosfera della gratuità e dello stupore. Lo stupore del Natale!». Una meditazione sulla natività, sulla vita come dono, sull’indagine filosofica e sociale del ‘900 che ha dimenticato la centralità della nascita per concentrarsi sulla morte. E un richiamo, fortissimo, a lasciarsi “stupire” dal Natale. L’ha fatta il vescovo Franco Giulio durante il discorso agli auguri natalizi ai direttori e collaboratori della curia diocesana. Come tradizione, a portare gli auguri al vescovo a nome di tutta la curia, il vicario generale don Fausto Cossalter, che nel suo intervento ha ricordato gli eventi lieti – i diversi fiocchi rosa e azzurri arrivati nelle famiglie del personale e dei collaboratori – ed i lutti. Don Cossalter ha poi fatto una riflessione proprio sul lavoro della curia, fatto di quotidiano impegno, tra fatiche, imprevisti e soddisfazioni per i buoni risultati raggiunti. E proprio sul tema della quotidianità, il vicario generale ha «regalato» una riflessione di Sandro Venturoli, psicoterapeuta milanese scomparso poche settimane fa. «Chiamiamo felicità la ricerca dell’eccezionale, dello straordinario e banalizziamo il quotidiano nonostante esso e solo esso è: lo spazio della fede, dell’amicizia, dell’amore, della sete di giustizia; la scuola della sobrietà o il dominio della voracità; l’esercizio della pazienza o la nevrosi dell’impazienza– ha detto don Cossalter riportando le parole di Venturoli al convegno Cei di pastorale della salute -. Solo lì nel quotidiano si scopre la forza curativa delle relazioni e quella distruttiva delle parole. Non va addolcito né idealizzato il quotidiano, va solo vissuto… consapevolmente».Un messaggio per chi è impegnato al servizio della Chiesa novarese, ma anche per tutti i fedeli e le persone che abitano il territorio della diocesi di Novara, che sarà pubblicato integralmente sul numero speciale del 27 dicembre del nostro settimanale diocesano e dopo le festività natalizie sarà messo a disposizione anche su diocesinovara.it.