Il Papa abolisce il segreto pontificio per i casi di abusi sessuali, rendendo disponibili le testimonianze dei processi canonici alle autorità civili inquirenti

Due documenti destinati a lasciare il segno: Papa Francesco ha abolito il segreto pontificio nei casi di violenza sessuale e di abuso sui minori commessi dai chierici, e ha anche deciso di cambiare la norma riguardante il delitto di pedopornografia facendo ricadere nella fattispecie dei “delicta graviora” – i delitti più gravi – la detenzione e la diffusione di immagini pornografiche che coinvolgano minori fino all’età di 18 anni. Continua la lettura del  Servizio di Vatican News

Su questo argomento  leggi l’editoriale di Andrea Tornielli, Decisione Storica, frutto del summit di febbraio

Il summit sulla protezione dei minori convocato nel febbraio 2019 da Francesco in Vaticano continua a portare frutti: viene infatti annunciata oggi, martedì 17 dicembre, una decisione importante – che non è azzardato definire storica – a proposito del segreto pontificio. Il Papa ha infatti deciso, con un rescritto, di abolirlo nei casi di abuso sui minori, di violenza sessuale e di pedopornografia. Ciò significa che le denunce, le testimonianze e i documenti processuali relativi ai casi di abuso conservati negli archivi dei Dicasteri vaticani come pure quelli che si trovano negli archivi delle diocesi, e che fino ad oggi erano sottoposti al segreto pontificio, potranno essere consegnati ai magistrati inquirenti dei rispettivi Paesi che li richiedano. Un segno di apertura, di disponibilità, di trasparenza, di collaborazione con le autorità civili. Continua la lettura sul sito di Vatican News.

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«Una scelta epocale». Così l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna, Segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della fede, ha accolto il rescritto pubblicato martedì 17 dicembre 2019 in questa intervista con Radio Vaticana – Vatican News.