L’angelo intimo: specchiarsi nell’Immacolata per dire “sì” al Signore. L’omelia del nostro Vescovo Franco Giulio

In ascolto dell’angelo che parla con il suono della Parola, ma soprattutto con il senso e la forza trasformante che essa ha quando risuona nell’uomo se è capace di ascoltarla e rispondere sì, come Maria. E’ stato un percorso che ha attraversato i brani delle Letture proposte dalla liturgia, utilizzando l’arte di Antonello da Messina, quello proposto dal vescovo Franco Giulio nell’omelia per la Solennità dell’Immacolata Concezione, celebrata domenica 8 dicembre in cattedrale. Una riflessione sull’uomo e un’esortazione a guardare a Maria, la “donna del sì”, raccontata con parole semplici rivolte ai bambini del catechismo, ma che insieme parlavano agli adulti. «Il mistero dell’Immacolata è esattamente questo: dovremmo essere come Maria che è la donna del “sì”! Qualche volta però ci capita, nei rapporti di ogni giorno, di dire parole che ci nascondono, che rimuovono la colpa e la danno ad altri, parole con cui ci scusiamo, che non sono incoraggianti, non sono stimolanti, non fanno crescere, oppure parole che intimano, dicono solo le cose da fare e non riscaldano gli affetti, le emozioni, i sentimenti, i valori e i progetti da scambiare – ha detto il vescovo -. Qualche volta, quando faccio le cresime, suggerisco ai ragazzi questo esperimento: nascondere il cellulare durante il pranzo della domenica sotto la tovaglia per registrare le conversazioni fatte tra i commensali, e poi riascoltare le parole che si dicono? Scopriremo che sono parole di rimprovero, che criticano le cose non andate bene, quello che non si deve fare, ma non sono mai un dialogo stimolante. Ecco, invece, la parola di Dio, è un dialogo incoraggiante, ci fa da specchio, perché non ci vuole solo più belli, ma anche migliori. In questo specchio che è Maria noi ci riflettiamo come dentro l’immagine di una persona che ha ascoltato la profondità della Parola e le ha detto sì!». Sul sito diocesano  il testo integrale dell’omelia.