Armi nucleari, Benanti: la condanna del Papa non è utopia

Padre Paolo Benanti definisce profetica e attuale, nella corrente stagione geopolitica, la condanna del Papa all’uso e al possesso delle armi nucleari. Secondo il teologo morale è un’affermazione nel solco del magistero che potrebbe modificare il Catechismo
“L’uso delle armi nucleari” e il loro “possesso”, sono “immorali” e questa definizione “deve andare nel Catechismo della Chiesa Cattolica”. Papa Francesco lo ha affermato lo scorso 26 novembre, nella conferenza stampa durante il volo di ritorno dal Giappone, al termine del suo trentaduesimo viaggio apostolico. Il Papa rispondeva a una domanda di un giornalista nipponico che gli chiedeva di commentare le sue visite a Nagasaki e Hiroshima, le due città giapponesi colpite dalla bomba atomica nell’agosto del 1945. Visitando l’Atomic Bomb Hypocenter di Nagasaki, infatti, domenica 24 novembre, Francesco aveva sottolineato che “un mondo in pace, libero da armi nucleari, è l’aspirazione di milioni di uomini e donne in ogni luogo” e che “occorre considerare l’impatto catastrofico del loro uso dal punto di vista umanitario e ambientale”. Lo stesso giorno al Memoriale della Pace di Hiroshima aveva già definito “immorale” l’uso dell’energia atomica per fini di guerra, come il possesso delle armi atomiche. In proposito, Fabio Colagrande ha chiesto un commento a padre Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare, docente di etica e bioetica alla Pontificia Università Gregoriana. Continua la lettura dell’articolo di Fabio Colagrande sul sito dl Vatican News