Perché bisogna prendere l’abitudine di rimanere da soli davanti all’Eucaristia: un’esortazione alla pratica dell’adorazione eucaristica

Una delle frasi più forti di Gesù nel Vangelo è la domanda che pone agli apostoli al Getsemani, quando li vede dormire: “Non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?” In altre parole, Gesù voleva che dedicassero un’ora di riparazione a combattere il momento del male.

In che cosa consiste

La preghiera personale per un’ora davanti al Santissimo Sacramento, esposto o meno, consiste fondamentalmente in questo: accompagnare il Signore nei suoi ultimi istanti con il cuore, cercando di assimilare il suo amore. È un momento per imparare da Gesù, ringraziare per il suo sacrificio e corrispondere al suo amore. In questo senso, l’adorazione del Santissimo Sacramento è un prolungamento della Messa. Stare alla presenza del Santissimo è come prendere il sole: come quest’ultimo è una fonte naturale di energia che dà vita, Gesù sacramentato è la fonte soprannaturale di tutto l’amore e della grazia.

Lo modalità con cui farla

Non esiste un percorso stabilito dalla Chiesa per fare adorazione; in questo momento, ciascuno può seguire il proprio cuore. Vale però la pena di ricordare la necessità del silenzio interiore e del raccoglimento per stare alla presenza di Dio, come anche l’importanza di compiere un atto di fede e di prendere coscienza della presenza di Dio all’inizio dell’adorazione. Di grande aiuto spirituale è  stare semplicemente alla presenza del Signore, fargli compagnia, identificarsi con Gesù, offrirgli il dolore personale per permettere che la sua consolazione tocchi il cuore e riempia di pace interiore, ricevere la sua ispirazione divina per trovare luce nelle difficoltà.

Le tre raccomandazioni fondamentali

Ci sono tre raccomandazioni importanti al momento di fare l’adorazione eucaristica:

1. Stare attenti. Non bisogna lasciar spazio alle distrazioni. Ad esempio, si deve spegnere il cellulare.

2. Ricordare che non è un’ora di lettura.

3. Rimanere allertati. Alternare le posizioni: sedersi, inginocchiarsi, rimanere in piedi con rispetto… L’importante è non trovarsi in una situazione così comoda che faccia venir voglia di dormire.

Un suggerimento pratico

Come abbiamo detto, non esiste un “rituale” da seguire nell’ora di adorazione. Il fedele può però tener conto di questo suggerimento di schema:

1. Fare il segno della croce.
2. Preghiera di preparazione (spontanea o già esistente).
3. Lettura spirituale (da scegliere liberamente) e meditazione. Lectio divina.
4. Rosario e/o Via Crucis e/o liturgia delle ore.
5. Preghiera personale. Privilegiare questo momento.
6. Comunione eucaristica spirituale (attraverso una preghiera personale o già esistente).
7. Contemplazione del Santissimo.
8. Lodi di riparazione.
9. Preghiera finale (personale o già esistente).
10. Segno della croce.

Nella preghiera personale (punto 5), che è il momento centrale, più che parlare con il Signore è importante creare un momento di silenzio, perché il silenzio è capace di aprire uno spazio interiore nel più intimo di noi che permette l’azione di Dio, che fa sì che la sua Parola rimanga in noi, perché l’amore nei Suoi confronti getti radici nella nostra mente e nel nostro cuore e sia fonte di motivazione nella nostra vita. Nell’adorazione eucaristica, la cosa più importante è lasciarsi amare e abbracciare dal Signore in ogni momento, ovvero entrare nella sua intimità.

In parrocchia

Il Santissimo Sacramento è sempre presente nel tabernacolo. A questo si aggiungono due momenti privilegiati: il primo è quello del Primo venerdì del mese dalle 18,00 alle 18,30; il secondo, per le famiglie, dopo la messa festiva del sabato sera, dalle 18, 45 alle 19,30, è quello dell’adorazione eucaristica per famiglie: per ora due sabati, uno di avvento, il 14 dicembre,  e uno di quaresima, il 7 marzo; infine, per tutti, il giorno di Santa Rita, il 22 maggio.