Il «Maestro interiore», le parole del nostro vescovo ai cresimandi

La preghiera come strada per «risintonizzarsi» sulla voce del «maestro interiore», dono dello Spirito Santo. L’ha indicata il vescovo Franco Giulio nell’intervento durante l’incontro diocesano con i cresimandi (a questo link la fotogallery) dello scorso 28 aprile in Basilica di San Gaudenzio. Leggendo con i ragazzi l’episodio del racconto di Pentecoste degli Atti degli Apostoli il vescovo ha sottolineato tre parole chiave il fragore, il vento e il fuoco, che si trovano anche altrove nella Bibbia e indicano la presenza di Dio, come «tre spie rosse che si accendono per indicare che sta avvenendo qualcosa di importante!». Il vescovo le ha mostrate nell’Esodo e nel primo libro dei Re, con il racconto di Elia sull’Oreb, dove ai tre segni se ne aggiunge un quarto, «la brezza leggera. Il Signore si fa riconoscere in questo vento leggero, anche se a noi talvolta piacerebbe riconoscerlo nel terremoto.  Forse alla vostra giovane età, nei prossimi anni, vi piacerebbe sentirlo come un terremoto sotto i piedi, quando sarete adolescenti! O ancora sentirlo nel vento, che indica forza, movimento, trascinamento, energia! O sentirlo nel fuoco che indica luce, calore, forza che riscalda e illumina. Il Signore – dice il profeta Elia – parla nel vento leggero». Ecco, dunque, perché è importante saperlo ascoltare. « Una volta un ragazzo – ha detto ancora il vescovo –  mi ha confidato che era un po’ di giorni, un po’ di mesi, che non sentiva più il maestro interiore. Chiedo a voi: “Come facciamo a sintonizzarci con Lui?” Il modo più semplice è quello della preghiera! La preghiera è quel momento che dedichiamo a noi stessi, allargando l’orecchio del cuore per ascoltare la Sua presenza, la vicinanza del dono dello Spirito. E se anche fossero mesi e mesi che non udiamo la sua voce, nella preghiera improvvisamente Egli ricomincerà a parlare, e noi ritorneremo ad ascoltarlo!» .

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