Passione del Signore, Cantalamessa: Croce, volto degli ultimi e messaggio per i potenti

Con la celebrazione della Passione di Cristo, il volto e il corpo dell’uomo dei dolori si sostituisce alle parole. E’ il momento della contemplazione del Crocifisso, spiega padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, durante l’omelia proclamata davanti a Papa Francesco in San Pietro. Gesù di Nazareth diventa tutti i diseredati e gli scartati del mondo: Oggi vogliamo contemplare il Crocifisso proprio in questa veste: come il prototipo e il rappresentante di tutti i reietti, i diseredati e gli “scartati” della terra, quelli davanti ai quali si volta la faccia da un’ altra parte per non vedere. Non solo nel momento della passione, ma lungo tutta la sua vita, sottolinea padre Cantalemessa, Gesù è stato “uno di loro”. Nato in una stalla, nel presentarlo al tempio, i suoi genitori non possono che offrire “una coppia di tortore”, proprio come prescriveva la legge per coloro che non potevono permettersi di donare un agnello. Durante la sua vita pubblica, continua il predicatore, “non ha dove posare il capo”, “è un senza tetto”. “Un vero e proprio certificato di povertà nell’Israele di allora”. Continua la lettura dell’articolo di Emanuela Campanile sul sito di Vatican News