La visita dell’assessore Bongo alla Beretta

Lo scorso 11 aprile è venuto in visita alla scuola dell’infanzia il vicesindaco, dott. Sante Bongo  che in Giunta  ricopre anche il ruolo di assessore all’istruzione in compagnia  del funzionario dell’assessorato all’istruzione dott. Merlini. La visita alla nostra scuola nel quadro del programma di visite a tutte le scuole paritarie di Novara, rappresenta un importante tassello nella politica dell’attuale amministrazione e  – speriamo – si traduca in attenzione concreta alle esigenze delle scuole paritarie. Come le altre scuole dell’infanzia paritarie, parrocchiali o meno, sparse nella Città, la nostra scuola vive del corrispettivo delle rette versate dalle famiglie utenti e del contributo degli enti pubblici, Comune, Regione e Ministero dell’istruzione. Le rette corrisposte dalle famiglie non sono, infatti, sufficienti a coprire il fabbisogno della scuola e, tra gli enti pubblici, il più “vicino” è proprio il Comune che del territorio della Città è espressione e delle sue necessità deve essere portatore. Il contributo del Comune, regolato da una Convenzione triennale, è ancora lo stesso del 2009-10 mentre le esigenze della scuola si sono dilatate. Oggi la scuola svolge anche un’importante funzione sociale, incrociando le nuove povertà, cercando di interpretare le esigenze delle famiglie e dei bambini così mutevoli e diverse dal passato. La scuola ha quindi bisogno di sostegno. Di riconoscimento e visibilità rispetto al suo ruolo. L’assessore, pur essendosi definito “senza portafoglio” ci è sembrato impegnato, in prima linea. Ha garantito che la Giunta farà passi seri e significativi: dovrebbe essere allargata la Convenzione ad altre tre scuole attualmente senza questo rapporto con l’amministrazione, come primo passo e successivamente dovrebbero essere trovate le risorse per aumentare il contributo. Il condizionale è d’obbligo. Ma la recente intervista all’Azione, settimanale diocesano, fatta all’assessore al bilancio Moscatelli  che ha parlato di un impegno in linea con quanto affermato oggi dall’assessore all’istruzione, lascia ben sperare. Cosa che facciamo, premurandoci di sollecitare e bussare, anche con insistenza, qualora la speranza non si traduca in fatti concreti.