Il Tempo sacramentale della Quaresima: significato

Con Mercoledì 26 febbraio inizia la Quaresima, tempo sacramentale di salvezza .

Il significato del tempo della Quaresima

L’anno liturgico è la celebrazione dell’opera di salvezza di Cristo che viene realizzata mediante il memoriale  in giorni determinati, nel corso dell’anno. La liturgia dilata, nel tempo degli uomini, il mistero della salvezza. L’anno liturgico non è dunque una serie di idee o di feste, ma è una persona, Gesù Cristo, risorto, il cui dono di salvezza viene offerto e comunicato nei diversi aspetti sacramentali che caratterizzano lo svolgersi del calendario cristiano. L’amore di Dio per la salvezza dell’uomo viene così reso attuale nell’oggi della Chiesa e dell’umanità. Centro e riferimento assoluto e indispensabile di tutto l’anno liturgico è quindi il mistero pasquale della passione, morte, risurrezione e ascensione del Signore Gesù. I primi cristiani non conobbero altra festa liturgica che quella della domenica: il giorno della celebrazione del Cristo vivo. Per questo motivo la domenica è considerata la “festa primordiale”. Tutto l’anno liturgico ruota dunque intorno alla celebrazione pasquale domenicale e annuale. Pertanto la quaresima è quel tempo liturgico durante il quale il cristiano si dispone, attraverso un cammino di conversione e purificazione, a vivere in pienezza il mistero della risurrezione di Cristo nella sua memoria annuale.

La celebrazione della Quaresima 

La Costituzione del Concilio Vaticano II sulla liturgia, Sacrosanctum Concilium, al n. 109 afferma: «Il duplice carattere del tempo quaresimale che, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione del battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l’ascolto più frequente della parola di Dio e con più intensa preghiera, sia posto in maggiore evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò:a) si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano alcuni dalla tradizione antica; b) lo stesso si dica degli elementi penitenziali». Fedele a questo indirizzo, la riforma ha ridato alla quaresima prima di tutto il suo orientamento pasquale-battesimale; ne ha fissato il tempo con decorrenza dal Mercoledì delle ceneri fino alla messa “in Coena Domini” esclusa.

Il Mercoledì delle Ceneri

La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri:1) anzitutto, sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo2) ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato che è esplicitato nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai” e “Convertitevi, e credete al Vangelo”. Le ceneri possono essere imposte in tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma sarà opportuno indicare una celebrazione comunitaria “privilegiata” nella quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del cammino di conversione che si sta iniziando.

Il percorso domenicale della Parola di Dio di quest’anno
Siamo chiamati a rivivere la realtà della nostra iniziazione cristiana, con un percorso di riscoperta degli impegni battesimali. Infatti, le cinque Domeniche ripropongono la tematica che nella tradizione antica costituiva il quadro di riferimento dell’ultima fase del catecumenato. A guidarci due evangelisti, Matteo e Giovanni.

  • L’appello della prima domenica è quello di intraprendere con la forza della Parola il cammino quaresimale, prendendo coscienza del peccato dal quale Cristo, con la sua Pasqua, ci ha liberati
  • L’appello della seconda domenica è quello di disporci alla luce del Vangelo per accettare nella nostra vita il mistero salvifico-battesimale della croce, per entrare nella gloria sfolgorante del regno.
  • L’appello della terza domenica è quello di ridestare il desiderio dell’acqua viva della grazia che scaturisce da Cristo, per professare con forza la fede, e annunziare con gioia l’amore di Dio.
  • L’appello della quarta domenica è quello di rinunciare al potere delle tenebre, affinché lo Spirito apra i nostri occhi perché vediamo Gesù Cristo, colui che ha illuminato il mondo, e crediamo in lui solo.
  • L’appello della quinta domenica è quello di rinvigorire la fede in Gesù: egli è “la risurrezione e la vita”. Nella sua compassione e nel pianto per l’amico Lazzaro, scopriamo l’odierna afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli morti a causa del peccato, in fiduciosa attesa dello Spirito datore di vita.